Recupero crediti: cos’è, come funziona

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Il recupero crediti è un’attività che viene posta in essere da un creditore, che possiede un credito nei confronti di un debitore.

Questo tipo di attività ha l’obiettivo di far ottenere il pagamento di quanto dovuto. Se il debitore non lo effettua in maniera spontanea, il soggetto creditore provvederà a cercare una soluzione, sollecitando il pagamento di tali debiti.

In questo articolo, approfondiremo le caratteristiche del recupero credito, capendo di cosa si tratta e cosa succede se non paghi il recupero crediti.

 

Che cosa è il recupero?

Come già anticipato nella premessa di questo articolo, con il recupero crediti si intendono quelle attività che un soggetto creditore compie verso il debitore, al fine di ottenere il pagamento della cifra che deve ottenere.

Inizialmente, questa tipologia di azione non richiede il supporto di un’autorità di tipo giudiziario. Infatti, si procede per la cosiddetta via stragiudiziale, ovvero solleciti, diffide e prove di arrivare a una conciliazione.

Quando non si arriva a una soluzione, il creditore non può far altro che richiedere l’intervento di un’autorità giudiziaria.

In generale, un creditore può procedere al recupero della somma quando questa soddisfa tre requisiti specifici. Dunque, deve essere:

  • certa, nel senso che il creditore deve avere in mano dei documenti e degli elementi significativi per poter dimostrare la cifra che gli spetta e il suo diritto;
  • liquida, ovvero è necessario che il credito venga determinato nel suo ammontare;
  • esigibile, cioè non sottoposto a condizioni.

Come avviene la riscossione dei crediti?

La riscossione dei crediti prevede due fasi. La prima è quella stragiudiziale, che prevede l’invio di una lettera dal creditore al debitore. Il mezzo può essere sia la posta elettronica che una classica posta non raccomandata.

In questa fase, il soggetto creditore si pone nei confronti del debitore in maniera informale. Non è necessario inserire un limite temporale massimo per l’adempimento, anche se il debitore non ha l’obbligo di inoltrare una risposta a tale sollecito.

Nel caso in cui il creditore non riceva il pagamento e i solleciti continuano a rimanere inascoltati, è possibile richiedere l’intervento di una società che si occupa di recuperare quanto dovuto da parte del debitore.

Tale procedimento può prevedere le seguenti azioni:

  • invio di una lettera di diffida. In questo caso, dopo i tentativi bonari senza risultati, si procede tramite l’inoltro di una lettera formale, che va inviata tramite PEC o posta tradizionale (esclusivamente Raccomandata A/R). Tali metodi sono gli unici a garantire la data e la prova del ricevimento del messaggio. In questo caso, viene posto al debitore un termine ultimo (non perentorio) per adempiere al pagamento, superato il quale verranno intraprese le dovute azioni legali;

 

  • attivazione di call center e recupero crediti. Quando ci si affida a società di grandi dimensioni e il credito che si deve ricevere non è molto alto, è possibile procedere tramite call center che si occupano, nello specifico, di recupero crediti;

 

 

  • la procedura di decreto ingiuntivo. Se la via stragiudiziale non sortisce gli effetti desiderati, il creditore deve necessariamente passare alle azioni giudiziali, se vuole recuperare il suo credito. Quando si è in possesso di una prova scritta, è possibile fare richiesta al giudice affinché proceda con un’ingiunzione di pagamento. Si tratta di un’azione che viene emessa senza che il debitore possa partecipare. Quest’ultimo, non appena ricevuta la comunicazione, avrà 40 giorni di tempo per saldare il debito o per opporsi formalmente.

Che succede se non pago il recupero crediti?

Il tema del mancato pagamento del recupero crediti è abbastanza delicato e va trattato con molta attenzione. Se ti sei ritrovato nella condizione di subire minacce dal recupero crediti, è bene che tu sappia che, rispetto a quanto fanno credere le società incaricate di svolgere tale compito, non è veritiera la prospettiva che, in caso di morosità, l’ufficiale giudiziario procede con la vendita dei beni immobili o con il blocco dello stipendio.

In realtà, tale atteggiamento è configurabile come vero e proprio terrorismo psicologico, tanto che il modus operandi di queste società è stato diverse volte oggetto di sanzione da parte degli organi antitrust e da diversi giudici italiani.

Occorre precisare quali sono i compiti che queste società possono svolgere, comprendendo fino a che punto arrivano i loro poteri. Per prima cosa, sottolineiamo che chi si occupa di recupero crediti non svolge attività giudiziali.

Le loro azioni, quindi, non sono altro che solleciti di pagamento che, al massimo, hanno il potere di interrompere i termini previsti per la prescrizione del credito. Solamente gli avvocati hanno la possibilità di attuare azioni giudiziali, ma non possono far parte di tale tipologia di società.

Dunque, se un operatore di call center dovesse presentarsi come avvocato, ricorda che ciò non è veritiero, in quanto questa figura professionale lavora in uno studio privato o associato. Al massimo, chi lavora per una società di recupero crediti può aver conseguito una laurea in legge, scegliendo di non esercitare la professione e, quindi, non effettuare l’iscrizione all’albo.

Infine, bisogna precisare che per procedere alla fase di riscossione coattiva, è prevista un’azione di accertamento del credito, che necessita di prove che attestino la presenza di un contratto tra il soggetto creditore e quello debitore.

Tale documentazione va sottoposta a un giudice che, solamente dopo una causa ordinaria e un processo abbreviato, può sancire l’obbligo di pagamento nei confronti del debitore.

 

Chi si occupa del recupero crediti?

Si occupano delle attività di recupero crediti delle agenzie private, specializzate in queste azioni nei confronti di soggetti debitori.

Chi deve ottenere un credito si rivolge a queste società perché si tratta del modo più rapido e semplice per provare a ottenere la cifra che gli spetta. Infatti, le alternative comportano spese e tempistiche più elevate.

La speranza dei soggetti creditori, quindi, è quella di raggiungere il risultato desiderato affidandosi al supporto di queste agenzie di recupero crediti.

Importante ricordare che operano esclusivamente per vie stragiudiziali, ovvero non hanno il potere di avviare pratiche tramite il tribunale preposto, ma contattano il debitore proponendo una strada percorribile per l’adempimento.