La chirurgia estetica maschile, un tempo tabù, oggi rappresenta una realtà consolidata.
Si tratta di un fenomeno trasversale, che vede coinvolti pazienti di ogni età e di ogni professione, dal top manager aziendale fino al libero professionista.
L’obiettivo? Migliorare il proprio aspetto, senza però compromettere quella mascolinità che, a ogni età, contribuisce tantissimo al fascino.
Per capire fino a che punto è arrivato il fenomeno, basta chiamare in causa un’indagine Eurispes con dati risalenti al 2023. Circa il 15,3% del campione di uomini interpellati ha ammesso di aver fatto ricorso alla chirurgia estetica.
Questa pratica, un tempo scelta quasi esclusivamente dalle donne, è ora parte della routine di benessere degli uomini, con numeri in crescita sia in Italia e in Europa, sia nel resto del mondo.
Questo incremento delle richieste ha portato il nostro Paese a diventare un punto di riferimento per gli specialisti che vogliono avviare la loro carriera e portarla avanti con successo.
Se, per esempio, fino a qualche anno fa per un chirurgo plastico intenzionato a fare grandi numeri la scelta naturale era, quasi sempre, andare a lavorare a Dubai, città simbolo della suddetta specialità nel mondo sia per il forte interesse delle donne in zona verso gli interventi, sia per la presenza di numerose cliniche all’avanguardia, oggi l’Italia è un terreno a dir poco profittevole.
Per capirlo basta rammentare il fatto che, anche in periodi economicamente difficili come quelli del Covid, le persone non hanno smesso di ricorrere alla chirurgia estetica, approfittando anzi dell’allentamento delle restrizioni sociali per sottoporsi agli interventi prima di nuove chiusure.
Quali sono gli interventi di chirurgia estetica più richiesti dagli uomini?
A questo punto, non rimane che soffermarsi sugli interventi di chirurgia estetica più richiesti, in Italia, dai pazienti di sesso maschile.
In pole position troviamo la rinoplastica, che costituisce circa il 23,1% degli interventi effettuati sugli uomini in Italia.
Questa procedura è comprensibilmente molto richiesta in quanto consente di modificare in maniera definitiva il naso e, in presenza di problematiche funzionali, che possono portare, per esempio, al russamento, di intervenire anche su queste ultime, con un complessivo miglioramento della qualità della vita anche relazionale.
Per dovere di precisione, si ricorda che l’intervento che mixa correzione estetica e risoluzione di problematiche funzionali è noto come rinosettoplastica.
Al secondo posto troviamo, invece, il trapianto di capelli. In questo caso, parliamo di un intervento che viene incontro alle esigenze di un target numericamente molto solido, caratterizzato soprattutto da uomini over 30.
Al terzo posto, a pari merito, troviamo la liposuzione e il lifting. Il primo intervento si è evoluto notevolmente negli ultimi anni.
Si parla infatti ormai di liposcultura, un approccio che, andando oltre all’eliminazione delle cellule adipose, si concentra anche sulla definizione dei volumi, un aspetto di massima importanza per l’utenza maschile che, ormai anche in età avanzata, tiene molto all’effetto estetico della muscolatura.
Le differenze rispetto alle donne
Diversi chirurghi plastici che, in questi anni, sono stati interpellati per dire la loro sulla crescita dei numeri dell’utenza maschile, hanno posto l’accento su alcune differenze rispetto a quella femminile.
Tra queste spicca la tendenza ad avere aspettative più realistiche.
In generale, gli uomini sono anche meno influenzati dagli standard estetici che, durando spesso pochissimo e venendo soppiantati da nuovi trend, vengono proposti dai social.
L’atteggiamento del paziente di sesso maschile che si rivolge al chirurgo plastico è maggiormente orientato al pragmatismo.
Il miglioramento estetico deve essere rispettoso dell’unicità del corpo e del viso ma, nel contempo, concreto, misurabile.
Grazie a questo mindset, in media si parla, quando si ha a che fare con la chirurgia plastica maschile, di una maggior soddisfazione post intervento e di una tendenza meno frequente a tornare sotto i ferri per apportare delle correzioni.