Codice fiscale ed omocodia: rischi e soluzioni

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Il codice fiscale è un vero e proprio documento identificativo che attribuisce una ben precisa fisionomia fiscale alla persona interessata. Ma è proprio unico e irripetibile il codice fiscale, oppure ci possono essere dei casi in cui sono simili?  Con questo articolo vi aiuteremo a capire come districarvi in un mondo fatto di lettere e numeri, non attribuiti a caso, naturalmente, ma sulla base dei dati anagrafici dell’individuo. E soprattutto, possono esistere due codici uguali? Quando si tratta di truffa e quando, invece, di omocodia?

L’omocodia: codici fiscali gemelli per perfetti sconosciuti

Immaginate che al mondo esista una persona che abbia il vostro stesso nome e cognome e sia nato proprio lo stesso anno e il medesimo giorno in cui siete nati voi e nella stessa città.  Impossibile? No, stranamente, può capitare, soprattutto nei grandi centri, in cui ci possono essere tanti Mario Rossi e Franco Bianchi, ad esempio, nati nello stesso giorno. Episodi di questo tipo se ne sono verificati in misura abbastanza elevata, per cui immaginate cosa può succedere, in simili situazioni, soprattutto per quanto concerne l’aspetto squisitamente fiscale, si può creare una grande confusione e, quindi, amici, se appartenete alle categorie dei detentori di un codice fiscale con omocodia, correte subito ai ripari. Se hai dei dubbi sul tuo codice fiscale puoi calcolarlo sul sito Calcolacodicefiscale.net in modo da verificare se è identico ad altri e, eventualmente, correre ai ripari.

Cosa fare in caso di omocodia

Il problema è, tuttavia, che la correzione non avviene automaticamente, ma può essere effettuata solo nel momento in cui ci si rende conto di avere un codice gemello con la medesima successione alfanumerica. Solo in questo caso è indispensabile recarsi presso l’Agenzia delle Entrate che potrà intervenire tempestivamente, apportando una modifica.

Di solito si procede alla modifica di uno o anche più di uno dei sette numeri presenti nel codice, si parte da quello più a destra. In questo caso, si sostituisce al numero una lettera, ad esempio al 2 corrisponde la lettera N al 3 la lettera P e così via. In questo caso, non c’è pericolo di truffa, ma un’innocua coincidenza che può, in ogni caso, causare problemi, se non scoperta tempestivamente.

Il resto rimane invariato, infatti, gli elementi costitutivi del codice fiscale sono costruiti esclusivamente sulla base del rapporto con i dati che sono propri di una determinata persona e non di altri, se si considera che devono essere utilizzate le consonanti del cognome a partire da sinistra(anche nel caso in cui sia presente un doppio cognome) e del nome, in alcuni casi, se mancano le tre consonanti basilari si procede all’utilizzo delle vocali, ma sostanzialmente l’iter di elaborazione del codice rimane lo stesso per tutti. Ecco perché non è possibile, in fase di generazione della sequenza, individuare eventuali “doppioni”. Per un approfondimento sui casi di omocodie potete consultare il sito Wikipedia.

Ma come si costruisce il codice fiscale?

Si tratta di un meccanismo standard che fa sì, ad esempio che al 7° e al 18° carattere corrispondano elementi propri dell’anno di nascita, al 9° il mese di nascita. Un meccanismo puntuale e ricco di informazioni, ovviamente, per chi sa che il 9° e il 10° componente della serie indicano il mese e il giorno della nascita, in cui, come in un gioco di scatole cinesi si racchiude anche il sesso della persona. Per le donne, è prevista, infatti, un’aggiunta di 40 unità al numero iniziale. Per farla breve, il codice fiscale racchiude i dati all’interno di una microstruttura molto agevole da decodificare, ma proprio per questo bisogna prestare maggiore attenzione, soprattutto perché esistono dei siti che permettono, anche ai più inesperti, in materia di combinazione fiscale, di ricavare informazioni che possono, ahimè, essere utilizzate per scopi non sempre cristallini.

Rischi della clonazione

Qualche malintenzionato, infatti, potrebbe impadronirsi del vostro codice e utilizzarlo per la realizzazione di altri documenti fasulli. Infatti, il codice fiscale, di per sé non consente di effettuare alcuna operazione, con la tessera sanitaria, invece, il discorso è diverso, e, in ogni caso, è bene cercare di non divulgare dati a terzi e tanto meno pubblicarli su Internet, a meno che non risulti strettamente necessario, come nel caso dei concorsi o delle graduatorie, in cui il codice fiscale viene pubblicato, anche per eventuali casi di omonimia.

La clonazione del codice e la creazione di un fac-simile di tessera sanitaria potrebbe dare accesso a finanziamenti non richiesti dal legittimo possessore e creare qualche problema, ecco perché, nel caso in cui vi rendeste conto che il vostro codice fiscale risulta associato a operazioni finanziarie mai effettuate volontariamente, è necessario rivolgersi subito alle autorità competenti per scongiurare il peggio.

A ciascuno il suo… codice

Volendo, dunque, parafrasare il titolo di una famosa opera dello scrittore Leonardo Sciascia, potremmo veramente dire << a ciascuno il suo codice>> e mai quello di un altro, perché nel caso in cui si trovino in circolazione due codici uguali, uno dei due deve essere necessariamente modificato, nel caso di omocodia o bloccato, nell’eventualità di una truffa diretta a carpire dati personali, per stroncare le malevole intenzioni di persone senza scrupoli.

Occhio, quindi, al vostro codice, custoditelo gelosamente e non condividetelo con nessuno, a meno che non si tratti di enti o aziende che possono avere un peso importante nella professione che svolgete.

La clonazione di qualsiasi documento, oltre ad essere severamente punita dalla legge, rappresenta una violazione della privacy e della dignità di un individuo e non può passare sotto silenzio.

Un codice fiscale, dunque, è uno strumento da non sottovalutare, un importante documento da esibire per fruire dei molteplici benefici ad esso connessi, ma, allo stesso tempo, un mezzo per i furfanti, per ottenere agevolazioni o guadagni illecitamente.