Dispositivi di protezione antivirus e novità

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Siamo ancora nel bel mezzo della pandemia e, di conseguenza, i dispositivi di protezione antivirus sono fondamentali per affrontare l’emergenza, soprattutto per tutte quelle persone che sono, per motivi di lavoro inevitabilmente a contatto con altre persone.

Consulta quest’articolo per saperne di più sui gel disinfettanti per mani, tenendo comunque presente che negli spazi aperti è sempre in vigore l’obbligo di tenere indossata la mascherina. Ecco allora che non si può non fare riferimento alla necessità di avere a disposizione dei dispositivi di protezione contro il virus. Tra le migliori mascherine più sicure e affidabili che si possono usare all’aperto troviamo indubbiamente quelle realizzate da parte di Maskhaze.

Le mascherine che sono davvero utili contro la pandemia

Come ben abbiamo imparato a conoscere, non tutte le mascherine che vengono proposte sul mercato sono in grado di assicurare il medesimo livello di efficacia nei confronti del Coronavirus. Gusto per fare un esempio, le mascherine antismog, così come quelle filtranti oppure quelle chirurgiche, non hanno una grandissima efficacia.

In realtà, sono solamente quelle DPI FFP2 oppure FFP3 che riescono a garantire una protezione che diventa molto efficace non solo in riferimento agli altri, ma anche per la propria persona, a patto che si tratti di mascherine non dotate di valvola e usate seguendo un po’ tutte le procedure sanitarie del caso.

Sia le mascherine FFP1 che quelle antipolvere oppure antismog non garantiscono che un basso livello di protezione rispetto alla diffusione del contagio per chi ha già contratto il virus. Al tempo stesso, non garantiscono alcun tipo di protezione per chi le sta indossando.

Quando si parla di mascherine chirurgiche, invece, si fa riferimento a dei dispositivi tipicamente medici, che sono stati realizzati appositamente per garantire una maggiore protezione per chi le usa in alcune situazioni ben specifiche, come ad esempio nel corso di un intervento chirurgico in sala operatoria.

In ogni caso, l’utilità di questi DPI è legata al fatto di essere in grado di fermare la diffusione nel virus che rimane sospeso in aria con degli starnuti oppure con i classici colpi di tosse, ma certamente non sono in grado di assicurare un alto livello di sicurezza a chi le indossa e vuole maggiori certezze sulla protezione rispetto al Coronavirus.

Le nuove mascherine che “disattivano” il Coronavirus

Nel corso degli ultimi mesi, tante aziende si sono sempre più specializzate nella realizzazione di mascherine in grado di garantire una protezione ancora maggiore nei confronti del Coronavirus. È abbastanza sorprendente, però, la notizia dell’arrivo di una mascherina in grado di disattivare addirittura il 99% dei virus.

Tutto merito di una nuova tecnologia auto-disinfettante, che è in grado di garantire la distruzione di tutti quei virus che vengono espirati da parte dell’uomo, incluso il 99,9% di quello che va a provocare il coronavirus. Una scoperta che si deve al grande lavoro del 59enne Sanjeev Swamy, ovvero il fondatore dell’azienda di igiene svizzera Livinguard, che produce mascherine che si possono usare per 210 volte senza che ci siano una riduzione dell’efficacia e della protezione.

Dal punto di vista prettamente tecnico, questa nuovissima tecnologia è in grado di garantire una carica positiva sotto il profilo molecolare, applicandola sulla superficie dei vari tessuti. Nel momento in cui i microbi, quindi, devono affrontare tali cariche positive, ecco che le cellule degli stessi, la cui carica è negativa, vengono distrutte e, di conseguenza, vengono eliminati pure i correlati microorganismi.

In Italia, questa particolarissima tecnologia viene impiegata per la realizzazione di mascherine e di guanti completamente made in Italy. Le conferme, dal punto di vista scientifico, dell’efficacia di questa nuova tecnologia, sono arrivate non solo dalla Freie Universitaet di Berlino, ma pure dalla ITA RWTH Aachen, che hanno chiarito come questo sistema auto disinfettante, sia in grado di eliminare in maniera totale il Coronavirus che va a depositarsi sulla superficie dei tessuti.