E’ utile cointestare il mutuo alla figlia per ottenere una maggiore durata?

La disgregazione delle famiglie è un fatto triste ma ormai piuttosto consueto che ha aperto anche problemi sociali ed economici. La separazione comporta un aumento delle spese, ciascuno deve avere un tetto sopra alla testa e il più delle volte la casa di proprietà resta assegnata all’ex moglie e l’uomo deve affrontare la spesa di un affitto oltre alle spese di mantenimento per i figli. I padri separati sono spesso i nuovi poveri, a meno che non abbiano alti stipendi.

Cresce così anche il fabbisogno di case. Il problema che molti si pongono è relativo alla rata del mutuo per il riacquisto della casa, invece di pagare un affitto; molte volte si tratta di uomini che già si approssimano all’età pensionabile e che hanno la necessità di tenere al minimo possibile la rata del nuovo mutuo. Un modo è quello di agire sulla durata del mutuo. Cointestare il mutuo alla figlia giovane, aiuta in questo?

Occorre considerare che gli Istituti di Credito richiedono la stipula di una polizza sulla vita che copra la durata del mutuo e che copra anche il rischio di perdita della capacità di produzione del reddito, come la perdita del lavoro. In questo senso poco importa alle Banche se moriamo, l’importante è tornare in possesso del denaro dato. Non appare, quindi, importante ai fini della durata del mutuo l’intestazione congiunta con la figlia. Ricordiamo che comunque, l’entità del mutuo viene normalmente considerata in modo che la rata non superi il terzo del reddito familiare. Per il resto, gli Istituti di Credito non hanno altri grandi interessi.