La consulta antiusura suggerisce al governo interventi anche sul gioco

Ormai si è a conoscenza che il mondo del gioco d’azzardo pubblico, compresi i siti da gioco presenti nell’elenco casino online, richiama a sè anche il “settore dell’usura”, strumento al quale ricorrono quei giocatori che vengono travolti dal fenomeno dell’abuso del gioco con le ragioni più svariate: per accontentare la propria “voglia di gioco”, per risolvere il problema del quotidiano, per cercare di “vincere somme ingenti” per non lavorare, posto che sia più divertente… e tanto altro dove la fantasia gioca come interprete primario per giustificare atteggiamenti purtroppo problematici.

La conseguenza di questo fenomeno, è che anche la Consulta Antiusura, si faccia carico di qualche suggerimento per il Governo, unito a precise e limitate richieste relative a far evolvere ulteriormente una sorta di modello di affiancamento delle persone dal “debito cronicizzato”. Questo comporterebbe alla politica economica, abbinata ad una politica sociale, un percorso per liberare il nostro Paese dalla crisi economica e finanziaria che “ristagna” già da lungo tempo sul nostro italico territorio: forse una crisi “unica” dal Dopoguerra ai giorni di oggi.

Si può dire che tra le poche e molto ben delineate proposte che la Consulta Antiusura presenta al Governo, per riuscire ad uscire da questa “stagnazione negativa per il nostro Paese”, si parla anche di gioco. E questo, sommariamente, si racchiude in una richiesta di adottare una limitazione drastica al rischio di esposizione delle persone al gioco d’azzardo ed attivare una seria ed effettiva presa in carico delle persone coinvolte nel gioco problematico: prevedere, di conseguenza, misure giuridiche per il sostegno delle famiglie che, insieme alla persona coinvolta, vengono precipitate nella “miseria dal comportamento di uno o più congiunti in stato di dipendenza del gioco d’azzardo”.

La Consulta, poi, chiede al Governo di contenere, ma veramente e con un “intervento forte”, il consumo del gioco d’azzardo che è una delle cause principali dell’indebitamento crescente, che fa ricorrere all’usura e cadere nella dipendenza dall’abuso del gioco: elementi che si stanno rapidamente diffondendo nello strato sociale più povero che è quello, ovviamente, che più ne risente. Sembra un paradosso, ma chi ha meno soldi… cerca e trova i soldi per giocare d’azzardo! La Consulta Antiusura, poi, continuando nella sua “pacata richiesta” al Governo, richiede al medesimo di agire con chiarezza e con fermezza e questo al di là di “alcuni tecnicismi” che si sono riscontrati nelle varie bozze di accordo per il riordino del settore.

E si sottolinea anche quanto, forse pavidamente, il Governo non si esprima mai con il termine “gioco d’azzardo” quando si parla di gioco o quando si vogliono dare informazioni sui casino online, ma si esprima sempre come “gioco pubblico” ed, ancora, la Consulta lo prega di tenere presente che “ridurre l’offerta” deve assolutamente significare “ridurre il consumo”, ovvero “tagliare la domanda di dissipazione di danaro e di tempo di vita nei giochi con danaro, per danaro ed ai fini di lucro”. Insomma, in pratica, si richiede al Governo di essere più “forte” e di non guardare solo ai “propri guadagni”, ma di interessarsi al benessere della propria cittadinanza che, sino ad ora, è stata proprio abbandonata dalle istituzioni. Ma questa ultima asserzione, si evidenzia viene fatta esclusivamente da chi scrive, e sempre per chi ancora ci legge, e non dalla Consulta Antiusura, poiché si ritiene che la stessa creda, in coscienza, che il Governo dovrebbe fare questo intervento senza essere sollecitato.